Da grande voglio fare l’astrofisico! Otto domande a Luca Perri.

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Come si diventa atrofisici? Qual è la miccia che si accende e che ti fa desiderare di studiare e osservare lo spazio, le stelle, le costellazioni e i pianeti per tutta la vita? L’abbiamo chiesto a Luca Perri, astrofisico, scrittore e divulgatore scientifico.


1-Di cosa si occupa un astrofisico?


Un astrofisico è una persona che studia lo spazio, soprattutto il suo funzionamento. Mentre gli astronomi un tempo guardavano il cielo per osservare stelle, costellazioni, pianeti e altri oggetti, cercando di prevederne i movimenti, gli astrofisici cercano di capire come mai le cosa accadono nel cielo, le stelle brillano, i pianeti si muovono e le galassie si formano.


2-Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?

Il fatto che l’Universo sia talmente grande che, anche dopo aver fatto scoperte sensazionali, ancora ne conosciamo una minuscola parte. Può sembrare frustrante, perché non lo capiremo mai fino in fondo, ma in realtà rende la sua scoperta un gioco senza fine, sempre pronto a sorprenderti.


3-Che scuola bisogna fare per diventare un astrofisico?

Io ho fatto il liceo scientifico, poi una laurea triennale in fisica, una magistrale in Astrofisica e Fisica dello Spazio e un dottorato in Fisica e Astrofisica. Ma non tutti hanno seguito il mio percorso di studi: ho avuto colleghi che avevano fatto ragioneria o arte alle superiori, o che avevano una laurea triennale in matematica. Insomma, qualche paletto c’è ma non sono rigidissimi.


4-Da ragazzo hai sempre voluto fare questo lavoro?

Lo spazio mi affascina fin da bambino. Ho sempre voluto fare scienza in generale. O, unica alternativa possibile: archeologia, la mia altra passione. Sono però cresciuto in una casa “scientifica”, con un padre medico e una madre insegnante di fisica. In particolare, ero circondato da libri di fisica: dovevo farmela piacere per forza! Per questo al liceo per me risultava una materia facile, quasi un piacere. Al momento di scegliere l’università mi sono detto: perché non continuare a divertirsi?


5-Da piccolo chi erano i tuoi “idoli”, chi ti ha ispirato a scegliere questa strada?

Stephen Hawking e Piero Angela. Non a caso i due libri che mi hanno svelato da ragazzo i primi misteri dello spazio sono stati “Dal Big Bang ai buchi neri” di Hawking (non proprio un libro comprensibile, in giovane età) e “Viaggio nel cosmo” di Piero Angela. Quando ho avuto la fortuna di conoscerlo e lavorarci assieme, ho chiesto a Piero Angela di farmi una dedica su quel vecchio libro malconcio. Lo conservo gelosamente.

6-Qual è il film di fantascienza più veritiero dal punto di vista scientifico?

Direi che una menzione speciale la meriti il film Interstellar di Christopher Nolan. È stato scritto con l’aiuto di Kip Thorne, che poco tempo dopo avrebbe vinto il Premio Nobel per la Fisica per la scoperta delle onde gravitazionali. Insomma, uno che la fisica e lo spazio li conosce abbastanza bene. Non è un film realistico al 100%, perché comunque ci sono delle licenze artistiche, ma i blockbuster che trattano argomenti di astrofisica complessa non sono molti. Anzi!


7-Hai dei consigli su esperimenti che si possono fare a casa?

Più che esperimenti, mi sento di consigliare delle osservazioni. Può sembrare banale, perché la diamo per scontata e non la osserviamo mai per davvero, ma la Luna è una delle cose che può regalare più soddisfazioni al mondo. Si possono scoprire, studiandola settimana dopo settimana, caratteristiche incredibili. Non dimentichiamo che la scienza moderna nasce con Galileo che, nel 1609, compie le prime osservazioni della Luna con un cannocchiale! Non serve però necessariamente un telescopio, anche ad occhio nudo o con un piccolo binocolo ci si può emozionare. Se poi col tempo voleste acquistare un telescopio, sappiate che siete fortunati: quando io ero giovane costavano un occhio della testa e spesso erano terribili, oggi con 200 euro si comprano strumenti capaci di regalarci un’infinità di ore di spettacolo.


8-Quali libri consigli ai ragazzi che vogliono avvicinarsi all’astrofisica?

Non dirò i miei, perché non mi sembra il caso 🙂
Quindi consiglierò “Astrofisica per curiosi” di Gabriele Ghisellini. È un astrofisico eccezionale, e ho avuto la fortuna di averlo come professore prima e come collega poi. Ha un modo di raccontare le cose straordinario, riesce ad affascinare chiunque. Inoltre il titolo mi piace moltissimo: nella scienza, senza curiosità, non si va da nessuna parte!


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